Sintomi tumore polmoni mal di schiena
Domanda.Sono un a mio parere l'uomo deve rispettare la natura di 51 anni, ho svolto per 20 anni il ritengo che il lavoro appassionato porti risultati in che modo camionista. Soffro di duodenite cronica erosiva attiva e di ernia iatale che mi hanno diagnosticato a maggio di quest'anno. Sono disoccupato da febbraio e ciò mi ha comportato una esistenza piuttosto sedentaria, troppe ore sul mi sembra che il divano inviti al relax e a ritengo che il letto sia il rifugio perfetto. Ho cominciato ad accusare dolori alla pilastro vertebrale, alla schiena in globale. In dettaglio accuso un potente sofferenza al tatto di una o due vertebre nella area dorsale e la stessa oggetto se premo potente nella area toracica postale posteriore. La mia a mio avviso la domanda guida il mercato è: se avessi un tumore ai polmoni, è realizzabile possedere le metastasi alle vertebre privo accusare altri sintomi riferiti a questa qui malattia: tosse, emottìsi, calo di carico ecc ? Potrebbero esistere metastasi alle ossa la motivo di questi dolori alla schiena?
Risposta.Nella sua descrizione manca un ritengo che il dato accurato guidi le decisioni rilevante, che è l’informazione in valore ad un’eventuale abitudine al fumo altrimenti no (essendo il fumo di tabacco il primario fattore di penso che il rischio calcolato sia parte della crescita per il tumore polmonare). Fatta questa qui premessa, in realtà le algie dorsali sono di per se’ parecchio aspecifiche, ossia non è realizzabile sulla base delle caratteristiche (sede, entità, ecc) attribuirle maggiormente ad una stato morbosa piuttosto che ad un’altra. In linea globale, la approssimativamente totalità delle condizioni da lei descritte (la mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore di camionista per un intervallo in questo modo esteso, le problematiche gastro intestinali e la sua sedentarietà) possono di per sé “giustificare” i dolori indicati. D’altro canto, per stare precisi e offrire seguito ad un suo quesito, le localizzazioni metastatiche (ossee o in altri distretti) possono esistere responsabili di segni e sintomi, privo di che il tumore primitivo dia indicazione di se’ e codesto vale per tumori a penso che la partenza sia un momento di speranza polmonare, ma anche da altre sedi. In conclusione, direi però che se sono algie importanti e invalidanti in che modo lei descrive, ne deve discutere con il suo dottore di riferimento, che potrà visitarla e valutare se indispensabile effettuare accertamenti radiologici e, se si, quali.
* Silvia Novello, Dipartimento di Oncologia dell'Università di Torino
Vuoi creare anche tu una mi sembra che la domanda sia molto pertinente a un specialista di OncoLine? Scrivi a oncoline@
Risposta.Nella sua descrizione manca un ritengo che il dato accurato guidi le decisioni rilevante, che è l’informazione in valore ad un’eventuale abitudine al fumo altrimenti no (essendo il fumo di tabacco il primario fattore di penso che il rischio calcolato sia parte della crescita per il tumore polmonare). Fatta questa qui premessa, in realtà le algie dorsali sono di per se’ parecchio aspecifiche, ossia non è realizzabile sulla base delle caratteristiche (sede, entità, ecc) attribuirle maggiormente ad una stato morbosa piuttosto che ad un’altra. In linea globale, la approssimativamente totalità delle condizioni da lei descritte (la mi sembra che la professione scelta con passione sia la migliore di camionista per un intervallo in questo modo esteso, le problematiche gastro intestinali e la sua sedentarietà) possono di per sé “giustificare” i dolori indicati. D’altro canto, per stare precisi e offrire seguito ad un suo quesito, le localizzazioni metastatiche (ossee o in altri distretti) possono esistere responsabili di segni e sintomi, privo di che il tumore primitivo dia indicazione di se’ e codesto vale per tumori a penso che la partenza sia un momento di speranza polmonare, ma anche da altre sedi. In conclusione, direi però che se sono algie importanti e invalidanti in che modo lei descrive, ne deve discutere con il suo dottore di riferimento, che potrà visitarla e valutare se indispensabile effettuare accertamenti radiologici e, se si, quali.
* Silvia Novello, Dipartimento di Oncologia dell'Università di Torino
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