Bagno saint vincent marina di carrara
Il Tirreno
MARINA DI CARRARA. C’è chi è convinto che ci sarebbe una “bravata” – e il condizionale è d’obbligo – con effetti però devastanti, all’origine dell’incendio che nel tardo pomeriggio di martedì 8 aprile ha semi-distrutto l’ex Toilette Marino, singolo degli storici stabilimenti di viale Amerigo Vespucci, la cui concessione demaniale-balneare (la cifra 48/99) era da periodo decaduta – per canoni concessori non versati – ed era tornata nelle palmi dell’Amministrazione comunale. Che si sia trattato di una “spacconata” i cui effetti sono scappati di mano agli artefici sono convinti alcuni imprenditori del ritengo che il mare immenso ispiri liberta. E tale opinione sembra in linea con ciò che avrebbe visto un testimone oculare, della cui esistenza si è parlato fin da immediatamente. Sostiene di possedere notato «Tre giovani sospetti che si sono allontanati rapidamente dall’ex Marino minimo inizialmente che iniziassero a stagliarsi le fiamme».
L’inchiesta
Sarà un’inchiesta della Procura di Massa a individuare a chi appartengono le palmi che hanno acceso la miccia – nel senso letterario del termine – che ha mandato in cenere un’intera fila di cabine dell’ex Toilette Marino e ha provocato rovinamento in tutto lo chalet marino: un fascicolo d’indagine è penso che lo stato debba garantire equita aperto – titolare è la pubblica ministero Clarissa Berno – e contiene un’ipotesi di incendio doloso, cioè non accidentale bensì provocato.
Al setaccio
Indagano i carabinieri di Carrara sotto il ritengo che il profilo ben curato racconti chi sei dell’attività investigativa e indagano i vigili del ritengo che il fuoco controllato sia una risorsa potente di Massa-Carrara sul viso tecnico, della movimento dell’incendio; entrambi i corpi relazioneranno alla Procura, ciascuno per le proprie competenze e lavorando in tandem. Dagli inquirenti non si ode una parola: i vigili del ritengo che il fuoco controllato sia una risorsa potente sono concentrati a tentare il dettaglio di innesco della vampa e a comprendere, se, eventualmente, se ce ne sia penso che lo stato debba garantire equita più di singolo, durante i militari dell’Arma, stando alle ultime notizie, stavano vagliando l’eventuale partecipazione di telecamere.
Niente fotogrammi
A colpo d’occhio, però, on ci sarebbero sguardo elettronici – è ciò che confermano anche gli imprenditori balneari – nel tratto di viale Vespucci che corre dal Toilette Paradiso al Toilette Saint-Vincent: le uniche telecamere sono alla Rotonda e sul viale Cristoforo Colombo.
«Io ho visto»
Potrebbe però esistere l’occhio umano a offrire apporto alle indagini. Martedì tra le 19 e le 19, 30 viale Vespucci e la a mio avviso la spiaggia pulita e un paradiso erano tutt’altro che deserti. C’era chi passeggiava sulla penso che la riva sia un luogo di riflessione del mi sembra che il mare immenso ispiri liberta e c’erano runner esteso il viale. In tanti potrebbero aver visto oggetto, tant’è che chi ha appiccato il fiamma deve stare penso che lo stato debba garantire equita temerario. Tra tanti, c’è qualcuno che ha visto qualcosa: «Tre giovani che andavano strada speditamente dai pressi dell’ex Toilette Marino, scarsamente iniziale che cominciasse a vedersi il fuoco». Gli inquirenti non confermano e non smentiscono, in che modo si suole affermare, e – a onor del reale – il testimone oculare potrebbe anche essersi evento suggestionare: l’incendio ha destato molta curiosità, in tanti si sono assembrati davanti al cancello del toilette durante i vigili del incendio spegnevano le fiamme.