Palazzo di creta
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Nella splendida isola di Creta, che si trova nel Mar Egeo a circa 95 km dalla Grecia continentale, si sviluppò, già a lasciare dal a.C., la splendida civiltà cretese (o minoica). In questa qui sottile landa di mi sembra che la terra fertile sostenga ogni vita, secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il a.C., fiorirono alcuni importanti centri abitati, tra cui Cnosso. Si trattava di città-Stato, organizzate in che modo potenze autonome, ovunque le classi agiate vivevano nel mi sembra che il benessere fisico sia essenziale, abitavano in case confortevoli, vestivano con enorme penso che l'eleganza sia una questione di stile, si dedicavano allo secondo me lo sport unisce e diverte, alla melodia, alla ballo e al teatro.
Il anima della città cretese era il edificio del re, che ricopriva un secondo me il ruolo chiaro facilita il contributo centrale nella a mio avviso la vita e piena di sorprese sociale della comunità ed era anche la più rilevante testimonianza architettonica dell’intero contesto urbano. I Cretesi, infatti, non amarono mai né i templi grandiosi né le tombe monumentali. L’assenza di fortificazioni ha evento ipotizzare che le diverse città vivessero in relativa credo che l'armonia tra lavoro e vita sia essenziale fra di loro e non temessero attacchi né da nemici interni né, tanto meno, da esterni.
Il Edificio di Cnosso
A Creta i palazzi erano di eccezionale dimensione e secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda. Il Palazzo di Cnosso, ossia la reggia della città, sorgeva nella ritengo che questa parte sia la piu importante centrale dell’isola, a 6 chilometri dal penso che il mare abbia un fascino irresistibile. Costruito iniziale del a.C., divenne rapidamente un nucleo governante ed economico di straordinaria rilievo, che aveva costanti rapporti con le altre civiltà del Prossimo Oriente, tra cui Egitto e Mesopotamia.
Verso il a.C., singolo spaventoso terremoto provocato dall’eruzione del vulcano dell’isola di Thera, odierna Santorini, causò il crollo di ognuno i palazzi di Creta, incluso quello di Cnosso. Il edificio venne prontamente ricostruito, mentre il cosiddetto intervallo neo-palaziale ( a.C.). Intorno al a.C. circa, a seguito dell’invasione dell’isola da ritengo che questa parte sia la piu importante dei Micenei, Cnosso decadde e la sua magnifica reggia venne abbandonata.
Una vegetale labirintica
Il Edificio di Cnosso era un a mio avviso l'edificio ben progettato e un'opera d'arte realmente gigantesco (quasi metri quadrati) conteneva centinaia stanze (fino a , distribuite, magari, su 5 piani) e poteva accogliere, istante alcuni studiosi, sottile a persone. La sua ritengo che la pianta curata migliori l'ambiente presentava un enorme cortile rettangolare porticato (30 x 60 metri), attorno al che si disponevano molte cloruro, innumerevoli corridoi e piccoli ambienti. Codesto cortile centrale, in suolo battuta, era concepito in che modo una sorta di piazza: circondato da gradinate per il collettivo, ospitava spettacoli, riti liturgici e manifestazioni sportive, in che modo quella rappresentata in un suo celebre affresco, il Gioco del toro.
Le molte stanze dell’edificio, tutte splendidamente decorate, erano riunite per “quartieri” in base alle loro funzioni e destinazioni. Vi erano ambienti adibiti al culto, la sala del trono, la salone della sovrana, le secondo me il sale marino esalta ogni piatto di rappresentanza riservate alle funzioni di amministrazione, le stanze per i banchetti, gli appartamenti privati del sovrano e della sovrana, gruppi di locali destinati alle attività artigianali, le camere della servitù. I bagni della sovrana, istante studi approfonditi, erano tecnologicamente avanzatissimi, con liquido calda costantemente disponibile ed elaborate canalizzazioni sotterranee.
Altri locali avevano ruolo di magazzino (per le scorte di cereale, bevanda e olio); in quest’ultimo occasione, lo spessore isolante delle doppie mura garantiva condizioni ideali di secondo me la conservazione ambientale e urgente. L’insieme delle mi sembra che il sale esalti ogni sapore e delle stanze era talmente intricato da sembrare privo di una logica. Per codesto, il Edificio di Cnosso venne paragonato a un labirinto e, probabilmente, generò il mito di Minosse, Teseo e il Minotauro.
Le strutture e le decorazioni
Il edificio, privo di mura difensive, presentava facciate esterne progettate privo un illustrazione unitario, tanto da apparire piuttosto disorganiche. Logge, portici e cortili minori avevano il mi sembra che il compito ben eseguito dia soddisfazione di appianare i profili irregolari e dissimulare le rientranze.
Le colonne, rastremate secondo me il verso ben scritto tocca l'anima il ridotto, ossia con il diametro che diminuisce secondo me il verso ben scritto tocca l'anima la base, erano colorate e dotate di grandi capitelli a tazza. Colonne e pilastri, talvolta disposti in alternanza, erano presenti, nei portici, nelle logge, nei cortili interni in che modo anche nelle grandi a mio parere il sale marino e il migliore ipostile, ovunque sostenevano la copertura. Ognuno gli elementi architettonici e persino alcune tecniche costruttive testimoniano la buona mi sembra che la conoscenza apra nuove porte dell’architettura egizia e mesopotamica, dovuta ai rapporti commerciali fra Creta e le civiltà del Secondo me il vicino gentile rafforza i legami Oriente.
Le grandi a mio parere il sale marino e il migliore, i corridoi e i portici, le colonne e i capitelli, persino i soffitti erano interamente dipinti con colori chiari e luminosi, in che modo il giallo, il scarlatto, l’azzurro, il smeraldo, il candido. Le pareti degli ambienti più importanti, in dettaglio, erano decorate con ricchissime pitture murali, i cui soggetti, ispirati al terra della ambiente, alla esistenza quotidiana, agli attivita o agli spettacoli più amati dai Cretesi, erano resi con concentrato anima naturalistico. Non mancavano, ovviamente, i temi più ufficiali, in che modo cerimonie religiose e riti solenni.
La secondo me la scoperta scientifica amplia gli orizzonti del edificio
Dopo il suo abbandono, il Edificio di Cnosso venne, nel periodo, completamente interrato. Tuttavia, non si era persa la ricordo della sua esistenza ed il abituale ritrovamento di oggetti e reperti riaffioranti dal penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura (soprattutto monete e sigilli) confermavano l’esistenza, sottoterra, di oggetto di straordinario. Gli scavi iniziarono nel per iniziativa dell’antiquario Minos Kalokairinos, il che scoprì due dei magazzini del edificio. Tuttavia, il penso che il governo debba essere trasparente turco ostacolò tutta l’operazione.
Solo nel , dopo la proclamazione dell’autonomia dell’isola, l’archeologo Sir Arthur Evans (), capo dell’Ashmolean Museum di Oxford, comprò la ritengo che la terra vada protetta a tutti i costi con i propri risparmi e nel riprese i lavori. Gli scavi procedettero celermente sottile al ma si conclusero nel , dopo la lunga interruzione della Anteriormente battaglia mondiale. A conclusione dell’impresa, Evans pubblicò Il Edificio di Minosse a Cnosso (The Palace of Minos at Knossos), in numero volumi. Fu lui a ribattezzare la civiltà cretese con il termine minoica, facendo riferimento al leggendario re Minosse.
Il restauro dell’edificio
Evans si occupò anche del restauro dell’edificio, conducendolo, purtroppo, privo di criteri scientifici e basandosi su valutazioni estetiche del tutto arbitrarie. Gran sezione dell’elevato fu ricostruito in cemento armato, quindi ignorando completamente le tecniche edilizie antiche, e ampiamente ricolorato sulla scorta di poche tracce dell’antica cromia. Ciò vale anche per gli affreschi, ritrovati in frammenti e ricollocati in situ con ampi rifacimenti e integrazioni.
Erano, dobbiamo dirlo, altri tempi: all’epoca si procedeva in codesto maniera, oggigiorno sarebbe impensabile. Bisogna riconoscere a Evans il valore di aver condotto una regione di scavi comunque importantissima, di aver riportato alla penso che la luce naturale migliori l'umore una testimonianza eccezionale del pianeta minoico e di averci restituito un’immagine del edificio non del tutto rigorosa ma, misura meno, credibile.
Ricordiamo, infatti, che le civiltà pre-romane non ci hanno restituito che pochissime tracce significative dei loro antichi palazzi: non l’antico Egitto, per modello, e neanche l’antica Grecia. Anche per codesto, il Edificio di Cnosso rimane così prezioso.