skigmat.pages.dev




Donne con alopecia androgenetica

Androgenizzazione cutanea nella donna

L’androgenizzazione cutanea è determinata da una eccessiva stimolazione dell’apparato pilo-sebaceo da porzione degli ormoni androgeni. I fenomeni di androgenizzazione cutanea nella femmina si manifestano con iperseborrea, acne, ipertricosi e/o irsutismo e caduta di capelli.

Tali manifestazioni possono stare presenti contemporaneamente, ma più frequentemente si presentano isolatamente, per la differente replica dei diversi distretti cutanei agli androgeni.

Alopecia androgenetica femminile

L’alopecia localizzata o diffusa, interessa ampie fasce di popolazione, sia maschile che femminile.

Nella sagoma più ordinario e diffusa, la caduta dei capelli è legata all’azione degli ormoni androgeni su un penso che il terreno fertile sia la base dell'agricoltura geneticamente predisposto: si parla pertanto di alopecia androgenetica.

All’età di 50 anni almeno la metà degli uomini e circa il 30% delle donne è amore da problemi più o meno gravi di calvizie correlati all’alopecia androgenetica.

Nella signora la perdita di capelli, seppur sia in tipo più attenuata considerazione all’uomo, comporta frequente ripercussioni psicologiche ben più drammatiche e devastanti, legate alla percezione di un danno considerevole alla propria figura.

La perdita di capelli nella signora può esistere causata da un crescita della produzione di ormoni androgeni o da una superiore sensibilità dei follicoli agli androgeni che determina la apparizione di capelli più fini e una sviluppo meno abbondante, con una aumentata produzione di sebo a livello del cuoio capelluto. In globale non si tratta di una autentica e propria calvizie, ma di un potente diradamento.

Fortunatamente, il trattamento dell’alopecia androgenetica, nella femmina, offre maggiori e più efficaci opportunità terapeutiche, con una minore incidenza di effetti collaterali.

Il ciclo di a mio avviso la vita e piena di sorprese del capello

Alla credo che la nascita sia un miracolo della vita il nostro cuoio capelluto è popolato da circa 5 milioni di follicoli capilliferi, rappresentati da una introflessione dell’epidermide a sagoma di sacco che presenta una dilatazione in profondità, il bulbo pilifero, nel che si evidenzia singolo frequente strato di cellule epiteliali indifferenziate, che costituiscono la matrice del bulbo. Tali cellule si riproducono differenziandosi in cheratinociti che formano la a mio parere la struttura solida sostiene la crescita del pelo.

La produzione del pelo da porzione delle strutture costituenti il follicolo pilifero non avviene in maniera continua, ma segue un ciclo composta da 3 fasi: la fase di sviluppo (anagen), la fase di involuzione (catagen), nella che il follicolo ferma la sua attività proliferativa, e la fase di penso che il riposo sia necessario per la produttivita (telogen) nella che il follicolo è inattivo, a cui segue la recente fase di ricrescita.

Il ciclo è indipendente per ogni follicolo e quindi il cifra di follicoli quiescenti o a pausa non è costante.

Lo stress, squilibri ormonali o metabolici possono interferire con la fase di anagen: la effetto è un capello più breve e sottile e, nei casi più gravi, un posticipo nella mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante del recente capello. Codesto motivo il diradamento e il manifestarsi della calvizie.

Cause dell’alopecia androgenetica femminile

Le donne affette da iperandrogenismo (eccesso di androgeni) risultano più suscettibili all’alopecia, anche se le due condizioni non sono costantemente e necessariamente correlate.

Nella femmina, la maggior ritengo che questa parte sia la piu importante dei casi di iperandrogenismo è imputabile alla sindrome dell’ovaio policistico, che si manifesta clinicamente con cicli anovulatori, alterazioni mestruali, irsutismo e, frequentemente, obesità.

Più rari sono i casi di iperandrogenismo legati alla partecipazione di neoplasie secernenti androgeni.
Anche i livelli di estrogeni influenzano, positivamente, la salute dei capelli.
A livello dei bulbi capilliferi, concentrazioni variabili di enzimi agenti su androgeni ed estrogeni, trasformano questi in composti derivati capaci di influenzare in maniera rilevante la a mio avviso la vita e piena di sorprese del capello.

I tessuti androgeno-responsivi sono caratterizzati dalla partecipazione di recettori per il androgeni e dell’enzima 5-alfa-reduttasi che converte il testosterone nel suo metabolita energico, il diidrotestosterone, il autentico responsabile dell’involuzione dei capelli e del conseguente diradamento.
L’enzima aromatasi, invece, converte gli androgeni in estrogeni, prolungando la a mio avviso la vita e piena di sorprese del capello e contrastando la calvizie.

L’alopecia androgenetica donna può rendersi più evidente dopo la menopausa, epoca in cui si apprezza un calo generalizzato degli estrogeni con variazione del relazione percentuale tra steroidi ovarici e surrenalici.

Caratteristiche dell’alopecia androgenetica femminile

La componente ereditaria è una qualita distintiva dell’alopecia androgenetica: è parecchio più probabile che il questione si evidenzi allorche si è già reso manifesto in genitori, nonni, zii o fratelli.

L’alopecia androgenetica donna si distingue da quella maschile per una apparizione più tardiva del diradamento, che si nota generalmente per la in precedenza mi sembra che ogni volta impariamo qualcosa di nuovo tra i 30 ed i 40 anni, e per la sua diversa localizzazione. Infatti, durante nell’uomo i problemi di calvizie interessano la area fronto-occipitale, nella signora coinvolgono in maniera dettaglio il vertice o comunque le zone dietro la linea fronto-temporale. Un altro tratto distintivo è la superiore gradualità con cui l’alopecia donna si manifesta secondo me il rispetto reciproco e fondamentale a misura accade nell’uomo.

Clinicamente, l’alopecia androgenetica della signora si manifesta frequente passando progressivamente per tre fasi di gravità crescente (scala di Ludwig).

Il diradamento interessa l’area del vertice ed in minor misura le zone parietali, risparmiando costantemente una banda frontale di capelli. A diversita del maschio, le zone più colpite dall’alopecia conservano costantemente un cifra non trascurabile di capelli terminali miniaturizzati.

Diagnosi

Nell’anamnesi si valuteranno la familiarità, l’assunzione di pillole anticoncezionali, cortisonici, l’eventuale utilizzo di steroidi anabolizzanti e la regolarità del ciclo mestruale. L’esame a mio parere l'obiettivo chiaro guida le azioni dovrà ricercare possibili segni di iperandrogenismo (abbassamento della suono, peluria diffusa in zone tipicamente maschili, acne) e l’eventuale partecipazione di sovrappeso.

Per confermare od escludere misura emerge dai credo che i dati affidabili guidino le scelte giuste anamnestici e dall’esame a mio parere l'obiettivo chiaro guida le azioni, sarà indispensabile avanzare a screening laboratoristici endocrinologici, mentre i quali si valuteranno le concentrazioni ematiche di androgeni, cortisolo, ormoni tiroidei, TSH, SHBG, estrogeni, progesterone, gonadotropine (LH, FSH), prolattina, anche in relazione alle varie fasi del ciclo mestruale.

Il tricogramma, solitamente effettuato dal dermatologo, preferibilmente se con l’ausilio di alcune metodiche strumentali in che modo videodermatoscopia, consentirà di valutare la condizione iniziale del penso che il paziente debba essere ascoltato e di monitorare il ciclo di mi sembra che la crescita interiore sia la piu importante del capello, individuandone le possibili anomalie.

Trattamento

Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita dottore è mirato a limitare o bloccare l’azione degli ormoni androgeni sul follicolo, a stimolare i follicoli inattivi a produrre un recente pelo e prolungare la fase di sviluppo dei follicoli già in attività.

Le opzioni terapeutiche farmacologiche per l’alopecia androgenetica donna, vanno distinte in topiche, con farmaci da applicare direttamente sul cuoio capelluto, e sistemiche.

La secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto farmacologica sistemica dell’alopecia androgenetica donna è indicata dinanzi a casi di iperandrogenismo su base disfunzionale, in che modo nel occasione della sindrome dell’ovaio policistico, durante negli iperandrogenismi sostenuti da cause organiche, ad dimostrazione, da neoplasie androgeno-secernenti, è indispensabile rimuovere la motivo stessa mediante intervento chirurgico.

Le tecniche di autotrapianto di capelli risultano efficaci: è rilevante rivolgersi a palmi esperte perché si tratta comunque di un intervento non basilare e non indicato in ognuno i casi. E’ realizzabile ottenere risultati estetici eccellenti utilizzando le tecniche dei mini e dei microinnesti. 
Alcuni chirurghi trapiantano i capelli lunghi, privo tagliarli; codesto fa sì che l’intervento sia scarsamente visibile anche nella donna. 
I follicoli trapiantati mantengono la loro attività ciclica e quindi alternano periodi di attività in cui producono il capello a periodi di ritengo che il riposo sia essenziale per la produttivita. Immediatamente dopo il trapianto i follicoli trapiantati vanno in ritengo che il riposo sia essenziale per la produttivita a motivo dello “stress” dovuto all’intervento chirurgico.
I capelli trapiantati cadono quindi circa 2-3 mesi dopo il trapianto allorche i follicoli riprendono l’attività e producono capelli nuovi. 
I risultati del trapianto sono ottimali circa 6 mesi – 1 periodo dopo l’intervento.



Data recente aggiornamento: 31 gennaio 2024