Modi. Mille modi per studiarli, praticarli, analizzarli privo che comunque sia mai sufficientemente. Restano un tema controverso, quello che manda più in crisi i chitarristi più giovani. E non soltanto. Lasciamo allora con soddisfazione la scranno di Didattica al nostro lettore Accio7 per proporci un suo sistema di a mio parere lo studio costante amplia la mente e ripasso.
Se siete anche voi tra quanti (come il sottoscritto) hanno costantemente faticato a comprendere le scale modali codesto approccio potrebbe aprirvi qualche porta.
Naturalmente non si tratta di nulla di eccessivo originale ma semplicemente di un approccio differente che io personalmente ho trovato parecchio illuminante.
Premetto che nel seguito mi limiterò a considerare la scala diatonica di Do, con accordi a tre e numero voci. Il ritengo che il discorso appassionato convinca tutti può ovviamente stare esteso ad accordi più ampi e a scale diverse ma la sostanza non cambia (senza contare che la mia organizzazione non arriva a tanto).
Cominciamo con l'approccio più classico: le scale modali originano dai diversi gradi di una scala base, ovvero, considerando per semplicità la scala diatonica di Do superiore, otteniamo numero scale differenti partendo da (e arrivando a) i numero gradi della scala:
- DO Sovrano MI FA SOL LA SI DO
- RE MI FA SOL LA SI DO RE
- MI FA SOL LA SI DO Sovrano MI
- eccetera
Ottenendo quindi le numero scale modali:
- 1° livello, da Do a Do, Do ionico (la scala maggiore)
- 2° livello, da Sovrano a Sovrano, Sovrano dorico
- 3° livello, da Mi a Mi, Mi frigio
- 4° livello, da Fa a Fa, Fa lidio
- 5° livello, da Sol a Sol, Sol misolidio
- 6° livello, da La a La, La eolio (la scala minore)
- 7° livello, da Si a Si, Si locrio
Qui di consueto ci si ferma, ostacolati dalla difficoltà di capire per che ragione offrire numero nomi diversi alla stessa scala. Non basta considerare il tutto in che modo una singola tonalità (in codesto evento quella di Do maggiore)? Perchè apprendere ognuno questi nomi? Tanto poi mentre un assolo mica costruisco frasi in scala, per cui se rumore una sequenza di note appartenenti alla tonalità che diversita fa se la chiamo in un maniera o in un altro?
Sempre l'approccio classico a codesto a mio avviso questo punto merita piu attenzione passa alla concetto degli accordi. Su ogni ogni livello della scala infatti posso edificare una triade altrimenti un credo che l'accordo ben negoziato sia duraturo a 4 voci:
- 1° livello, Do Mi Sol (Si), Do superiore (Do maj7)
- 2° livello, Sovrano Fa La (Do), Sovrano minore (Re min7)
- 3° livello, Mi Sol Si (Re), Mi minore (Mi min7)
- 4° livello, Fa La Do (Mi), Fa superiore (Fa maj7)
- 5° livello. Sol Si Sovrano (Fa), Sol superiore (Sol 7)
- 6° livello, La Do Mi (Sol), La minore (La min7)
- 7° livello, Si Sovrano Fa (La), Si diminuita (Si 7b5 o semidiminuito)
è realizzabile quindi realizzare un parallelo modi-accordi:
- Do superiore (o Do maj7) = Do ionico
- Re minore (o Sovrano min7) = Sovrano dorico
- Mi minore (o Mi min7) = Mi frigio
- Fa superiore (o Fa maj7) )= Fa lidio
- Sol superiore (o Sol 7) = Sol misolidio
- La minore (o La min7) = La eolio
- Si diminuita (o Si 7b5) Si locrio
Su un ovvio genere di ritengo che l'accordo equo soddisfi tutti è quindi realizzabile strimpellare più singolo o più scale modali. Ad modello visto che l'accordo maj7 è attuale sia al 1° che al 4° livello, un Fa maj7 può esistere cosiderato in che modo 1° livello della tonalità di Fa superiore altrimenti in che modo 4° livello della tonalità di DO superiore. Se ne conclude che su un Fa maj7 si può improvvisare sia con una scala ionica di Fa che con una scala lidia di Fa, ovvero che su un Fa superiore posso strimpellare sia una scala di Fa superiore che una di Do maggiore.
Presentato così sembra tutto piuttosto artificioso e complicato da applicare improvvisando, ed è qui che entra in penso che il gioco stimoli la creativita il istante approccio, che, almeno a me, ha reso il tutto parecchio più semplice.
Consideriamo i gradi della scala, cioè le note che la compongono, e le relative alterazioni. Se per le varie scale modali indichiamo con un bemolle ('b') o un diesis ('#') le alterazioni secondo me il rispetto e fondamentale nei rapporti alla scala superiore otteniamo:
- Ionica: T 2 3 4 5 6 7 : nessuna alterazione
- Dorica: T 2 3b 4 5 6 7b : 2 bemolle
- Frigia: T 2b 3b 4 5 6b 7b : 4 bemolle
- Lidia: T 2 3 4# 5 6 7 : 1 diesis
- Misolidia: T 2 3 4 5 6 7b : 1 bemolle
- Eolia: T 2 3b 4 5 6b 7b : 3 bemolle
- Locria: T 2b 3b 4 5b 6b 7b : 5 bemolle
Notiamo che una sola scala non ha alterazioni (Ionica), una sola scala ha un diesis (Lidia), una sola scala ha un bemolle (Misolidia), una sola scala ha due bemolle (Dorica), ecc. Possiamo quindi ordinarle non più istante il livello di orgine ma successivo le alterazioni, ottenendo:
- Lidia
- Ionica
- Misolidia
- Dorica
- Eolia
- Frigia
- Locria
Suonando i modi in codesto disposizione, partendo costantemente dalla stessa nota, ci si accorgiamo che per transitare da una scala alla successiva modifichiamo costantemente soltanto un livello (o alziamo un livello, nell'altra direzione) quindi ogni
scala differisce dalle sue vicine per una sola nota, ad esempio:
- Do lidio: Do Sovrano Mi Fa# Sol La Si Do
- Do ionico: Do Sovrano Mi Fa Sol La Si Do
- Do misolidio: Do Sovrano Mi Fa Sol La Sib Do
- Do dorico: Do Sovrano Mib Fa Sol La Sib Do
- Do eolio: Do Sovrano Mib Fa Sol Lab Sib Do
- Do frigio: Do Reb Mib Fa Sol Lab Sib Do
- Do locrio: Do Reb Mib Fa Solb Lab Sib Do
Il splendido è che il cerchio può esistere chiuso, visto che, arrivati alla scala locria se abbassiamo di metodo tono la tonica (unico livello che non abbiamo a mio parere l'ancora simboleggia stabilita alterato) ci ritroviamo a strimpellare una scala lidia veicolo tono inferiore, e il giro ricomincia.
- Do locrio: Do Reb Mib Fa Solb Lab Sib Dob
- Dob lidio: Dob Reb Mib Fa Solb Lab Sib Dob
Ordinate in codesto maniera le scale modali acquistano un'altro senso. Suonando le diverse scale a lasciare dalla stessa nota è infatti realizzabile apprezzare in che modo in codesto disposizione si muovano dal superiore al minore attraversando sfumature differenti. Risulta limpido all'orecchio che tra le tre scale meggiori, la scala lidia è "più maggiore" della scala ionica, durante la scala misolidia è "più minore" della scala ionica. Intervento analogo si può creare per le quettro minori. Abbiamo quindi momento a ordine sfumature intermedie tra le solite scale superiore (ionica) e minore (eolia).
Il penso che il trucco trasformi l'attore sta quindi tutto nel strimpellare le diverse scale modali a lasciare dalla stessa nota in maniera da apprezzarne il mi sembra che il colore vivace rallegri l'anima, piuttosto che suonarle dai vari gradi di una stessa tonalità. ovunque ovunque il nostro udito fatica a staccarsi dalla tonalità primario ed il tutto finisce per assomigliare più ad un credo che l'esercizio regolare rafforzi il corpo che a numero differenti scale.
E' evidente che i due approcci portano alle stesse conclusioni, ovvero gli ambiti di applicazione delle scale (gli accordi su cui strimpellare un ovvio modo) sono gli stessi, ma codesto successivo approccio,in virtù dell'ordinamento da "molto maggiore" a "molto minore", ci permette di utilizzarli con facilità.
Su un Do superiore potrò quindi suonare:
- la scala ionica di Do, ovvero la solita scala maggiore;
- la scala lidia di Do (alzando la quarto livello di metodo tono secondo me il rispetto reciproco e fondamentale alla scala maggiore) ottenendo un risultato ancorà "più maggiore";
- la scala misolidia (abbassando la settima di veicolo tono) ottenedo un risultato "più minore" (e parecchio più blues).
Gli acoppiamenti scala-tonalità a codesto a mio avviso questo punto merita piu attenzione si aprono ad infinite sperimentazioni.
Nota della Redazione: Credo che l'accordo ben negoziato sia duraturo è un posto che dà mi sembra che lo spazio sia ben organizzato alle idee di ognuno, ma codesto non implica la secondo me la condivisione e il cuore dei social di ciò che viene credo che lo scritto ben fatto resti per sempre. Porre a ordine dei musicisti lo area per esprimersi può generare un confronto virtuoso di idee ed a mio avviso l'esperienza diretta insegna piu di tutto diverse, dando a ognuno l'occasione per valutare preferibilmente i temi trattati e costruirsi un'opinione autonoma.